lunedì 24 marzo 2014

La nuova legge elettorale regionale garantisca rappresentanza anche alle province più piccole.

Documento sottoposto all’Assemblea Provinciale del Partito Democratico di Vibo Valentia sulla Proposta di Legge Elettorale della Regione Calabria che si discuterà nella seduta del Consiglio Regionale del 31 Marzo 2014




Il Consiglio Regionale della Calabria il prossimo 31 marzo andrà a discutere in prima lettura la revisione dello Statuto necessaria dopo la sentenza n. 35 emanata lo scorso 6 marzo dalla Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale con la sopra richiamata sentenza n. 35/ 2014 ha dichiarato:
1) l'illegittimità costituzionale degli art. 1 della delibera legislativa statutaria della Regione Calabria n.279 del 2013, nella parte in cui riduce il numero dei consiglieri regionali da 50 a 40 (anziché a 30) e dell'art. 2 della medesima delibera nella parte in cui prevede che il numero degli Assessori non possa essere superiore a 8 (anziché a 6), in contrasto con i principi di coordinamento della finanza pubblica stabiliti dall'art. 14, c. 1, del d.l. n. 138 del 2011;
2) l'inammissibilità delle censure riferite all'art. 127 Cost. per carenza assoluta di motivazione.
Le disposizioni statali summenzionate, al fine del contenimento della spesa pubblica, impongono alle Regioni di adeguare, nell'ambito della propria autonomia statutaria e legislativa, i rispettivi ordinamenti a determinati parametri.
In particolare, per le Regioni con popolazione inferiore ai due milioni di abitanti (sulla base delle rilevazioni statistiche fornite dall'ISTAT, la Calabria risulterebbe avere 1.958.418 abitanti), si prevede che il numero di consiglieri regionali non deve essere superiore a 30 (lettera a), mentre il numero degli assessori regionali non deve essere superiore ad un quinto del numero dei componenti del Consiglio regionale (lettera b), quindi a 6.
Occorre ricordare che, già in data 22 aprile 2013, il Consiglio regionale della Calabria aveva 
approvato in prima lettura la proposta di legge statutaria n. 14/9^ recante "Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)" che riduceva a 30 il numero dei consiglieri e prevedeva un numero di assessori non superiore a 6, adeguandosi ai parametri fissati dal d.l. n. 138 del 2011.
Ad oggi, tuttavia, non si è ancora provveduto ad approvare alcuna revisione dei collegi elettorali regionali nè è stato completato l’iter approvativo della stessa proposta di legge statutaria in seconda lettura.
La sentenza della Corte Costituzionale, alla luce anche della mancanza di una legge regionale aggiornata e adeguata alle esigenze territoriali attuali, riapre, quindi, una problematica di equità nella rappresentanza democratica di tutti i territori all’interno del consiglio regionale della Calabria.

Dalle poche ed incomplete informazioni trapelate da Palazzo Campanella,  sembra che la nuova legge elettorale regionale potrà essere subordinata, eventualmente, all’approvazione del cosiddetto Italicum (proporzionale con premio di maggioranza alla coalizione vincente che raggiungerebbe il 37% dei voti), ma potrebbe variare anche in caso di soppressione delle Province.
Allo stato attuale, però, la legge impone di mantenere inalterati i 5 attuali collegi calabresi e proprio in virtù di ciò è necessario garantire l’elezione di adeguate rappresentanze per ognuna di queste circoscrizioni elettorali, assicurando la presenza delle donne nelle liste nei collegi in cui si candidano almeno 3 consiglieri per ogni simbolo.
Sono numerose e variegate le proposte e/o possibili prescrizioni che potrebbero essere apportate alla necessaria revisione della regolamentazione elettorale regionale e che garantirebbero le piccole province, ma alla data odierna non è dato conoscere qual è lo stato dell’arte né quante e quali le proposte sono state messe in discussione al fine di garantire la nostra provincia.
L’Assemblea Provinciale del PD, ribadisce che diviene fondamentale, in questa importante fase della legislatura regionale, tutelare la rappresentanza dei piccoli territori calabresi come Crotone e Vibo alle prossime elezioni.
Pertanto, al fine di poter affrontare i prossimi impegni elettorali con regole certe che tutelino il nostro territorio, troppe volte ormai vittima i incursioni e di depauperamenti politico amministravi, l’Assemblea Provinciale del Partito Democratico

chiede
  1. al segretario regionale del PD, On. Ernesto Magorno, l’apertura di un tavolo di discussione sulla nuova legge elettorale regionale, prima della seduta di consiglio regionale del 31 marzo p.v., che preveda, oltre alla partecipazione degli attuali consiglieri regionali del Pd ed eventualmente degli altri alleati del centro-sinistra, anche i cinque segretari delle Federazioni provinciali.
  2. Ai consiglieri regionali del territorio, di maggioranza e opposizione, di trovare unità su questa delicata questione perché la provincia di Vibo Valentia, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di  territorio svantaggiato, merita una adeguata presenza nell’assise di palazzo Campanella che possa tutelare e garantire le istanze delle cittadinanze di riferimento. È questo un principio di rappresentanza democratica che deve essere sancito nelle nuove regole elettorali, che in nessun modo può essere soprasseduto, perché sarebbe antidemocratico e irrispettoso per una fetta importante di elettorato calabrese.
Assemblea Provinciale
del Partito Democratico
di Vibo Valentia 

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