giovedì 29 maggio 2014

Incontro urgente con il prefetto per drammatica situazione sanitaria



I rappresentanti istituzionali; 
I Sindaci;
Il presidente dell'ordine dei medici della provincia di Vibo Valentia;
I dirigenti del PD vibonese


Chiedono
A sua eccellenza il Prefetto di Vibo Valentia un incontro urgente per affrontare la drammatica situazione sanitaria nella provincia di Vibo Valentia ed in particolare la gravissima condizione del nosocomio cittadino,  e la paventata chiusura dell’ospedale di Tropea, il tutto alla presenza del D.G. ASP Vibo Valentia.


On. Bruno Censore
;
I sindaci: Schinella Antonio, Nicola Altieri , De Nisi Maurizio, Barba Antonio, Bartucca Antonella, Fiala' Nazzareno, Sergio Rizzo, Gianluca Callipo, Garisto Francesco, Navarra Giuseppe, Barbara Giuseppe, Disi Salvatore, Servello ,Villi Domenico, Caparra Pasquale, Papillo Vitaliano;

Dott. Antonino Maglia;

Michele Mirabello Segretario Provinciale PD , Teresa Esposito vicesegretario provinciale,   Vincenzo Insardà coordinatore segreteria provinciale,  Armando Mangone responsabile politiche sociali, Mercuri Masha responsabile politiche di genere, Michelangelo Miceli responsabile sanità, Anna Grillo responsabile attività produttive, Giulia Russo responsabile legalità e turismo, Tania Ruffa responsabile comunicazione, Lidio Vallone responsabile mercato del lavoro, Sergio Rizzo responsabile enti locali, Nesci Giuseppe responsabile scuola, Vitaliano Papillo responsabile ambiente, Fiamingo Serafino responsabile politiche economiche, Vincenzo Serrao responsabile circoli, Walter Guerrera responsabile organizzazione,  Franco Procopio responsabile attività produttive, Carlino Giuseppe  responsabile territori, Stefano Soriano segretario di circolo cittadino Vibo Valentia, Sandro D’Agostino segretario circolo di Tropea;
Michele Soriano componente direzione regionale PD.



Vibo Valentia 29/05/2014 

Risultato straordinario. Grazie a tutti.


sabato 17 maggio 2014

Papillo: Un' Europa, Più Europa

Chi dice che sia necessario uscire dall’euro e tornare alla vecchia lira è solo un folle che fa del qualunquismo una filosofia non solo inconcludente ma pericolosa. 

Vero è, invece, che occorre ripensare l’idea di Europa, affinché ve ne sia di più in ogni stato membro. Europa non deve significare accozzaglia di stati, ma unica e straordinaria nazione che permetta alle singole realtà che la compongono di affrontare e superare quei problemi che da sole  non sono in grado di gestire. Per questa ragione il prossimo appuntamento elettorale per eleggere i nostri rappresentanti al parlamento di Strasburgo rappresenta un’ opportunità imprescindibile per giungere ad un nuovo progetto di unione, più utile e funzionale ai paesi che hanno investito il nostro futuro in questo grande, ambizioso e prospero progetto unitario. In questa prospettiva ad essere rivista, innanzitutto, è la gestione dei fondi comunitari per il quinquennio 2014/2020, affinché queste importanti risorse si trasformino seriamente in un’occasione per il rilancio dell’intero meridione e della Calabria in particolare. Perché ciò avvenga è necessario che i comuni, almeno per gli stanziamenti meno corposi, possano accedervi direttamente, senza dover passare per l’intermediazione della regione. 

Ciò permetterebbe di snellire le lunghe ed interminabili trafile burocratiche, causa di ritardi nella progettazione, per non dire di perdita dei fondi stessi. Ed il fatto che la nostra regione utilizzi solo il 40% delle risorse europee, rispedendo il resto al mittente, la dice lunga sul fallimento dell’attuale sistema di gestione. E, su questo fronte, il settore a cui dare priorità è quello occupazionale, indirizzando i fondi alla creazione di opportunità di lavoro sul territorio, valorizzando il turismo sostenibile e le risorse locali. In ambito occupazionale è necessario un progetto totalmente nuovo, che preveda l’investimento di cifre ben più alte di quelle attuali, di cui si potrebbe disporre attraverso un maggiore contributo di ciascun paese membro, accumulando fondi più cospicui da indirizzare esclusivamente al settore lavorativo. In secondo luogo, parlando di obiettivi comunitari, è necessario che si abbandoni la politica dell’austerity, un oscuro  tunnel da cui, se si vuole veramente agevolare la crescita, occorre uscire immediatamente. 

L’attuale stato dell’Unione testimonia la non utilità del sanzionare gli stati che, per i motivi più disparati, rimangono indietro. Più logico e fruttuoso, invece, sarebbe la creazione di una banca centrale che si ponga il compito di intervenire in aiuto degli stati maggiormente in difficoltà, sostenendoli concretamente e mirando a portarli a livelli paragonabili a quelli dei paesi più prosperi. Abbiamo l’esempio in Italia, dove lo sviluppo a due velocità, quella del nord e quella del sud, non ha giovato per niente allo sviluppo generale del paese. La medesima cosa accade in Europa. Tra i meccanismi cui bisogna mettere immediatamente mano, poi, vi è quello della fiscalità, creando, anche in questo frangente, un sistema tributario unico che impedisca ad ogni singolo paese di agire a proprio piacimento ed imporre tasse a iosa. Italia, con la maggior fiscalità ed il maggior costo del lavoro d’Europa, docet.  Infine, per una nuova idea di Unione, è indispensabile che a farsi carico del triste fenomeno dell’immigrazione non sia la sola Italia ma l’Europa intera, riscrivendo la politica dell’accoglienza e della successiva integrazione, da realizzare anche riconoscendo la cittadinanza a coloro che nascono in uno degli stati che la compongono. 

È necessaria un’Europa nuova. Un’Europa diversa, più vicina alle necessità degli stati e dei popoli che la costituiscono. Ed una nuova Europa è possibile solo riscrivendo le regole.


Vitaliano Papillo, Responsabile Ambiente Segreteria Provinciale 

giovedì 8 maggio 2014

#Europee2014 : domenica 11 maggio incontro ad Arena


Interpellanza Urgente al Ministro dell'Interno sulla grave situazione della Provincia di Vibo Valentia.

 INTERPELLANZA URGENTE  AL MINISTRO DELL’INTERNO
 Oggetto: Interpellanza Urgente sulla grave situazione della Provincia di Vibo Valentia

Proponente: Bruno CENSORE

Premesso che:

Con la presente si vuole evidenziare una situazione alquanto allarmante sul piano economico ed occupazionale con risvolti drammatici sulla coesione sociale e sulla civile convivenza che, in un purtroppo noto quadro di crisi nazionale, assume contorni particolari in un contesto territoriale come quello Vibonese Che, se non adeguatamente supportato dalle Istituzioni Democratiche, rischierebbe, tra l’altro, di soffocare quei segnali incoraggianti di impegno civile e di voglia di legalità che, comunque, si notano.
La situazione che si rileva sul mercato del lavoro in provincia di Vibo Valentia, dai dati pubblicati dal Centro per L’Impiego Provinciale, evidenzia il forte ritardo in cui versa rispetto alle aree più sviluppate e dinamiche del paese e l’enorme distanza rispetto agli obiettivi occupazionali fissati in sede Europea. Infatti, dai dati sui movimenti occupazionali provinciali, si può ipotizzare un altro anno “nero” per il lavoro. Il tasso di disoccupazione sale vertiginosamente e, relativamente ai giovani fino a 25 anni, supera abbondantemente il 55%. Inoltre, il settore viene colpito dalla crisi e sempre maggiore è il numero di imprese che sono costrette a chiudere e, conseguentemente , cresce il numero di lavoratori che vengono posti in CIG e in mobilità o licenziati. La fase congiunturale negativa ha interessato
anche i servizi, settore principale dell’economia locale e, generalmente, meno sensibile alle fluttuazioni cicliche, per effetto del generale calo dei consumi. A ciò si aggiunge, purtroppo, un altro fattore molto negativo che è quello della criminalità organizzata che, in base alla relazione semestrale presentata dal Ministro dell’Interno al Parlamento, sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla DIA, nella provincia di Vibo Valentia “il condizionamento mafioso raggiunge livelli di maggiore pervasività” anche rispetto ad altre aree della stessa Regione. A questa pervasività  non è immune neanche la pubblica amministrazione tanto è che in diversi Comuni le amministrazioni sono state sciolte per infiltrazioni mafiose. Di fronte a questo quadro drammatico è doveroso intervenire con forza e determinazione per far sentire la vicinanza dello Stato che deve porre in essere tutte le iniziative possibili per lenire questo “grido di dolore” dei tanti cittadini che, anche in numerose pubbliche manifestazioni, anelano il rispetto delle regole per una civile convivenza. Ciò posto, corre l’obbligo di significare che, sul piano normativo, in data 07.04.2014, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica la Legge n. 56 recante “ disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”.

L’art. 1, comma 92, della medesima legge garantisce i rapporti di lavoro a tempo indeterminato in essere presso le amministrazioni provinciali, nelle more di provvedimenti governativi e regionali che dovranno essere adottati ai sensi dell’art. 1, commi 89 e ss., per la definizione dei criteri generali per l’individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all’esercizio delle funzioni che devono essere trasferite dalle province agli enti subentranti. In questo contesto di forte cambiamento istituzionale, preme evidenziare che, nel panorama degli enti provinciali c’è un caso particolare , forse unico a livello nazionale, che riguarda la Provincia di Vibo Valentia che, con deliberazione commissariale 68 del 30.10.2013, ha dichiarato il dissesto finanziario.

CONSIDERATO CHE:

Purtroppo, la manovra di bilancio messa in atto dall’Amministrazione, incentrata sul corretto e completo accertamento delle entrate e la drastica riduzione delle spese correnti, mediante l’eliminazione di spese discrezionali e la compressione anche di quelle obbligatorie, non risulta assolutamente sufficiente a portare in equilibrio i conti dell’Ente. L’incidenza delle entrate proprie risulta essere poco rilevante in un bilancio, come quello provinciale che, come è noto,  risulta storicamente dipendente da contributi statali e regionali. La pesante riduzione che negli ultimi anni si è registrata nei trasferimenti ha causato gravi squilibri strutturali, in considerazione di una elevata incidenza della spesa non comprimibile, per mutui e personale, che rappresenta quasi l’80% della spesa corrente.

La Provincia di Vibo Valentia, in ossequio al disposto dell’art. 259 del TUEL, viste le condizioni di dissesto finanziario, deve predisporre un’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, rispettando l’obbligo del riequilibrio già nell’anno in corso, da presentare entro tre mesi dalla nomina della commissione straordinaria di liquidazione, avvenuta con DPR del 10 febbraio 2014 e quindi entro  il prossimo 10 maggio 2014.

Il decreto legge n. 16/2014, modificando il comma 1- ter dell’art. 259 del TUEL, ha escluso le province (limitando la previsione ai soli comuni sopra i 20.000 abitanti ) dalla possibilità di raggiungere a determinate condizioni l’equilibrio di bilancio entro tre anni, compreso quello in cui è stato dichiarato il dissesto.
 Per le ragioni sopraindicate è evidente l’impossibilità per l’Ente di predisporre un bilancio riequilibrato già dall’anno in corso.

Un’ulteriore dichiarazione di eccedenza di personale, in aggiunta a quella approvata con deliberazione commissariale n. 301 del 30.12.2014, con la quale viene assicurato il rapporto dipendenti /popolazione di cui all’art.263, comma 2, del TUEL, oltre alle prevedibili e drammatiche ripercussioni che comporterebbe in un contesto sociale notoriamente problematico, non è neppure idonea a determinare risparmi immediati sul bilancio, a causa dei tempi previsti per l’approvazione ministeriale e per l’espletamento delle procedure stabilite in caso di eccedenze di personale dall’art. 33 del decreto legislativo n.165/2001.

Va messa in dubbio anche la coerenza di una dichiarazione di ulteriore soprannumero di personale con il nuovo quadro normativo determinato dall’entrata in vigore della legge n. 56. Infatti una misura di questo tipo sembra essere in assoluto contrasto con le indicazioni della stessa legge e con le linee del Governo che mirano a salvaguardare i livelli occupazionali. E potrebbe interferire indebitamente con le decisioni che il Governo e la Regione devono assumere nei prossimi mesi in merito al riordino delle funzioni diverse da quelle fondamentali ( art. 1, comma 85) che riguardano, ai sensi dell’art.1, comma 92, anche i criteri per l’individuazione delle risorse umane connesse all’esercizio delle funzioni che devono essere trasferite dalle province agli enti subentranti.

RILEVATO CHE:
Per questi motivi, è di palmare evidenza che per la realtà provinciale di Vibo Valentia, occorre intervenire mediante specifiche fonti di finanziamento a carattere straordinario(come già fatto, nel recente passato, per il Comune di Reggio Calabria) o con la modifica dei criteri di riparto del fondo nazionale di riequilibrio, per sostenere le iniziative già poste in essere dall’Amministrazione, perché, in effetti, si può parlare, viste le condizioni date, di un vero “Caso Vibo”.

Tutto ciò premesso si intende sapere:
Quali provvedimenti intende adottare il Governo per fronteggiare la grave situazione della Provincia di Vibo Valentia

Roma 06 maggio 2014

                                                                                    On. Bruno CENSORE

Firmatari:

Causin, Burtone, Bruno, Battaglia, Chaouki, Garavini, Costantino, Miotto, Carra, Piepoli, Parrini, Valeria Valente, Famiglietti, Lauricella, Pagani, Antezza, Pelillo, Mura, Stumpo, Oliverio, Ragosta, Castricone, Borghese, Bueno, Pollastrini, Lorenzo Guerini, Roberta Agostini, Folino, Fabbri, Aiello, Marchi, Franco Bordo, Magorno, Bargero, Capodicasa, D'Attorre, Palma, Argentin».

venerdì 2 maggio 2014

Scopelliti la smetta di prendere in giro i vibonesi

Rimaniamo basiti  nel leggere le dichiarazioni della conferenza stampa di Giuseppe Scopelliti per quanto riguarda le straordinarie cose fatte dalla sua amministrazione per la nostra provincia ed in particolare per la città di Vibo Valentia.
La cosa che più ci lascia a bocca aperta è il vanto che trae per aver migliorato la sanità vibonese,  evidentemente ci siamo persi qualcosa.  O i vibonesi sono ciechi sordi e ignoranti o Scopelliti  ha raccontato un bel po' di sciocchezze.
Nel caso in cui fossero arrivati soldi, chiediamo per cortesia, che ci dica in quali tasche siano andati a finire perché i cittadini non hanno visto nessun beneficio. Giorno per giorno assistiamo invece al degrado della sanità cittadina e territoriale, soprattutto nell'inadeguatezza dei servizi offerti e nell'incapacità di risposta alle esigenze reali che provengono dal territorio.
Come Partito democratico abbiamo da tempo sollevato le criticità dei servizi sanitari nella città e nel territorio , denunciando lo stato di disagio in cui si trovano a lavorare gli operatori sanitari, le carenze di personale che rende impossibile l'erogazione di prestazioni..
La gestione di Scopelliti come commissario alla sanità ha prodotto danni enormi difficili da risanare.
Il PD chiederà da subito l'intervento della conferenza dei sindaci per affrontare la gravità della situazione sanitaria provinciale e mettere a fuoco una programmazione sanitaria degna di tale nome.
Scopelliti chieda scusa ai vibonesi e la smetta , una volta per tutte, di prendere in giro la gente per bene che risiede in questo territorio.


Michele Mirabello e Teresa Esposito
Segretario e Vice Segretario Provinciale PD

Incontro con Pina Picierno, domenica 4 maggio a Tropea