giovedì 8 maggio 2014

Interpellanza Urgente al Ministro dell'Interno sulla grave situazione della Provincia di Vibo Valentia.

 INTERPELLANZA URGENTE  AL MINISTRO DELL’INTERNO
 Oggetto: Interpellanza Urgente sulla grave situazione della Provincia di Vibo Valentia

Proponente: Bruno CENSORE

Premesso che:

Con la presente si vuole evidenziare una situazione alquanto allarmante sul piano economico ed occupazionale con risvolti drammatici sulla coesione sociale e sulla civile convivenza che, in un purtroppo noto quadro di crisi nazionale, assume contorni particolari in un contesto territoriale come quello Vibonese Che, se non adeguatamente supportato dalle Istituzioni Democratiche, rischierebbe, tra l’altro, di soffocare quei segnali incoraggianti di impegno civile e di voglia di legalità che, comunque, si notano.
La situazione che si rileva sul mercato del lavoro in provincia di Vibo Valentia, dai dati pubblicati dal Centro per L’Impiego Provinciale, evidenzia il forte ritardo in cui versa rispetto alle aree più sviluppate e dinamiche del paese e l’enorme distanza rispetto agli obiettivi occupazionali fissati in sede Europea. Infatti, dai dati sui movimenti occupazionali provinciali, si può ipotizzare un altro anno “nero” per il lavoro. Il tasso di disoccupazione sale vertiginosamente e, relativamente ai giovani fino a 25 anni, supera abbondantemente il 55%. Inoltre, il settore viene colpito dalla crisi e sempre maggiore è il numero di imprese che sono costrette a chiudere e, conseguentemente , cresce il numero di lavoratori che vengono posti in CIG e in mobilità o licenziati. La fase congiunturale negativa ha interessato
anche i servizi, settore principale dell’economia locale e, generalmente, meno sensibile alle fluttuazioni cicliche, per effetto del generale calo dei consumi. A ciò si aggiunge, purtroppo, un altro fattore molto negativo che è quello della criminalità organizzata che, in base alla relazione semestrale presentata dal Ministro dell’Interno al Parlamento, sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla DIA, nella provincia di Vibo Valentia “il condizionamento mafioso raggiunge livelli di maggiore pervasività” anche rispetto ad altre aree della stessa Regione. A questa pervasività  non è immune neanche la pubblica amministrazione tanto è che in diversi Comuni le amministrazioni sono state sciolte per infiltrazioni mafiose. Di fronte a questo quadro drammatico è doveroso intervenire con forza e determinazione per far sentire la vicinanza dello Stato che deve porre in essere tutte le iniziative possibili per lenire questo “grido di dolore” dei tanti cittadini che, anche in numerose pubbliche manifestazioni, anelano il rispetto delle regole per una civile convivenza. Ciò posto, corre l’obbligo di significare che, sul piano normativo, in data 07.04.2014, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica la Legge n. 56 recante “ disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”.

L’art. 1, comma 92, della medesima legge garantisce i rapporti di lavoro a tempo indeterminato in essere presso le amministrazioni provinciali, nelle more di provvedimenti governativi e regionali che dovranno essere adottati ai sensi dell’art. 1, commi 89 e ss., per la definizione dei criteri generali per l’individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all’esercizio delle funzioni che devono essere trasferite dalle province agli enti subentranti. In questo contesto di forte cambiamento istituzionale, preme evidenziare che, nel panorama degli enti provinciali c’è un caso particolare , forse unico a livello nazionale, che riguarda la Provincia di Vibo Valentia che, con deliberazione commissariale 68 del 30.10.2013, ha dichiarato il dissesto finanziario.

CONSIDERATO CHE:

Purtroppo, la manovra di bilancio messa in atto dall’Amministrazione, incentrata sul corretto e completo accertamento delle entrate e la drastica riduzione delle spese correnti, mediante l’eliminazione di spese discrezionali e la compressione anche di quelle obbligatorie, non risulta assolutamente sufficiente a portare in equilibrio i conti dell’Ente. L’incidenza delle entrate proprie risulta essere poco rilevante in un bilancio, come quello provinciale che, come è noto,  risulta storicamente dipendente da contributi statali e regionali. La pesante riduzione che negli ultimi anni si è registrata nei trasferimenti ha causato gravi squilibri strutturali, in considerazione di una elevata incidenza della spesa non comprimibile, per mutui e personale, che rappresenta quasi l’80% della spesa corrente.

La Provincia di Vibo Valentia, in ossequio al disposto dell’art. 259 del TUEL, viste le condizioni di dissesto finanziario, deve predisporre un’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, rispettando l’obbligo del riequilibrio già nell’anno in corso, da presentare entro tre mesi dalla nomina della commissione straordinaria di liquidazione, avvenuta con DPR del 10 febbraio 2014 e quindi entro  il prossimo 10 maggio 2014.

Il decreto legge n. 16/2014, modificando il comma 1- ter dell’art. 259 del TUEL, ha escluso le province (limitando la previsione ai soli comuni sopra i 20.000 abitanti ) dalla possibilità di raggiungere a determinate condizioni l’equilibrio di bilancio entro tre anni, compreso quello in cui è stato dichiarato il dissesto.
 Per le ragioni sopraindicate è evidente l’impossibilità per l’Ente di predisporre un bilancio riequilibrato già dall’anno in corso.

Un’ulteriore dichiarazione di eccedenza di personale, in aggiunta a quella approvata con deliberazione commissariale n. 301 del 30.12.2014, con la quale viene assicurato il rapporto dipendenti /popolazione di cui all’art.263, comma 2, del TUEL, oltre alle prevedibili e drammatiche ripercussioni che comporterebbe in un contesto sociale notoriamente problematico, non è neppure idonea a determinare risparmi immediati sul bilancio, a causa dei tempi previsti per l’approvazione ministeriale e per l’espletamento delle procedure stabilite in caso di eccedenze di personale dall’art. 33 del decreto legislativo n.165/2001.

Va messa in dubbio anche la coerenza di una dichiarazione di ulteriore soprannumero di personale con il nuovo quadro normativo determinato dall’entrata in vigore della legge n. 56. Infatti una misura di questo tipo sembra essere in assoluto contrasto con le indicazioni della stessa legge e con le linee del Governo che mirano a salvaguardare i livelli occupazionali. E potrebbe interferire indebitamente con le decisioni che il Governo e la Regione devono assumere nei prossimi mesi in merito al riordino delle funzioni diverse da quelle fondamentali ( art. 1, comma 85) che riguardano, ai sensi dell’art.1, comma 92, anche i criteri per l’individuazione delle risorse umane connesse all’esercizio delle funzioni che devono essere trasferite dalle province agli enti subentranti.

RILEVATO CHE:
Per questi motivi, è di palmare evidenza che per la realtà provinciale di Vibo Valentia, occorre intervenire mediante specifiche fonti di finanziamento a carattere straordinario(come già fatto, nel recente passato, per il Comune di Reggio Calabria) o con la modifica dei criteri di riparto del fondo nazionale di riequilibrio, per sostenere le iniziative già poste in essere dall’Amministrazione, perché, in effetti, si può parlare, viste le condizioni date, di un vero “Caso Vibo”.

Tutto ciò premesso si intende sapere:
Quali provvedimenti intende adottare il Governo per fronteggiare la grave situazione della Provincia di Vibo Valentia

Roma 06 maggio 2014

                                                                                    On. Bruno CENSORE

Firmatari:

Causin, Burtone, Bruno, Battaglia, Chaouki, Garavini, Costantino, Miotto, Carra, Piepoli, Parrini, Valeria Valente, Famiglietti, Lauricella, Pagani, Antezza, Pelillo, Mura, Stumpo, Oliverio, Ragosta, Castricone, Borghese, Bueno, Pollastrini, Lorenzo Guerini, Roberta Agostini, Folino, Fabbri, Aiello, Marchi, Franco Bordo, Magorno, Bargero, Capodicasa, D'Attorre, Palma, Argentin».

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